LE PERCUSSIONI NELLA MUSICA CUBANA
La maggior parte degli strumenti comunemente utilizzati che formano il ritmo della salsa verranno qui di seguito presentati e discussi separatamente. In primo luogo presenterò i modelli della clave e della conga, che sono i più comuni ed adatti per sincronizzare i vostri passi. I differenti accenti nei modelli della clave e di conga vi diranno in quale punto (battito) siete nella frase musicale (conteggio). Inoltre presenterò, il guiro, la campana e i timbales (cascara). Tutto ciò allo scopo di acquisire una sensibilità nel modo di ballare su questi strumenti che sono regolarmente presenti nelle canzoni di salsa. Durante le intro o i break della melodia potrebbero persino essere gli unici modelli suonati (forse con un piano, un applauso e/o i vocals supplementari presenti). Inoltre possono essere più dominanti della clave e/o della conga, a seconda di come quella particolare canzone è stata composta. Il ritmo di salsa è scritto nel cosiddetto tempo di 4/4. Ciò significa che 1 battuta consiste in 1 conteggio di 4 e quindi 2 battute di 2 conteggi di 4. Il passo base della salsa è composto da 2 sequenze di 3 passi ciascuna (più una pausa o un colpetto chiamato ‘tap’). Queste 2 sequenze si sviluppano su 2 battute. Contando di seguito i battiti delle 2 battute otteniamo una sequenza da 1 a 8, cioè 1-2-3-4 , 5-6-7-8 e si ricomincia. Tutti i modelli degli strumenti discussi saranno relativi a quegli 8 conteggi.
La Clave
La clave come strumento nasce a Cuba, derivando probabilmente dall'uso improprio delle caviglie marinare. Queste erano infatti corti paletti di legno duro che ben si prestavano, date le loro caratteristiche sonore, ad essere utilizzati come strumento musicale. La clave come concetto musicale è un pattern o patron, per dirlo in spagnolo, di due misure; una sincopata composta di tre colpi ed una lineare di soli due. Tutti gli elementi costitutivi di un brano musicale ovvero pattern ritmici, melodie e cambi armonici sono sempre perfettamente correlati con la clave e si appoggiano o si intersecano sui suoi accenti. La battuta sincopata, considerata forte è sempre contrapposta a quella lineare o debole ed il loro accoppiamento crea un continuo alternarsi di tensione e rilassamento ritmico della musica. Questa è senz'altro una delle implicazioni più evidenti di questo tipo di concezione ritmica ma, dal punto di vista pratico ne abbiamo una ben più importante: la
direzione della clave. Con direzione della clave si intende definire quale delle due battute forte o debole venga per prima, dato per assunto che in un brano musicale la clave non si interrompe mai dall'inizio alla fine. Detto in parole più semplici un brano musicale o anche un semplice pattern può iniziare giocoforza o con la battuta forte o con quella debole. Proprio in questo ambito si parla spesso di clave 2-3 e clave 3-2 come se fossero due cose differenti. In realtà con queste due indicazioni numeriche si intende definire proprio la direzione della clave in un preciso brano musicale o in un pattern. In poche parole, su uno spartito la scritta "clave 3-2" significa che il brano o il pattern iniziano con la battuta forte (3 colpi) mentre la scritta "clave 2-3" che iniziano con la battuta debole (2 colpi). La tipica struttura di clave 3/2 è detta Clave de Son, che differisce dalla Clave de Rumba dal 3° colpo della battuta forte che in quest’ultima viene ritardato di mezzo tempo.
Le Congas (Tumbao)
Le congas sono uno degli strumenti cubani più popolari e diffusi in tutto il mondo. Come ci rivela il loro stesso nome derivano da tamburi africani importati a Cuba insieme alle tante tradizioni degli schiavi africani. Derivano principalmente dai tambores de makuta, di origine congo-bantù, originariamente realizzati in un tronco di legno scavato. Il modello di base di conga, denominato tumbao, è probabilmente il modello migliore per sincronizzare i passi sulla musica. Questo pattern o una sua variazione è usato in quasi ogni canzone di salsa, benché non sia sempre facile distinguerlo nella miscela e la sonorità degli altri strumenti nella canzone. Gli accenti dei colpi sulle congas corrispondono ai battiti 2 e 4. L'accento sul 2 è denominato lo ‘schiaffo’ o ‘slap’ e l'accento sul 4 è detto ‘tono aperto’. Come da figura abbiamo rappresentato lo ‘schiaffo’ sul 2 con il suono ‘pàh’ e i ‘toni aperti’ (due colpi brevi) sul 4 con il suono ‘bombom’.
Il Guiro
Il guiro è un frutto essiccato, una zucca di forma allungata che viene aperta ad una estremità e sul cui dorso vengono scavati dei piccoli solchi paralleli su cui viene fatta scorrere una bacchettina. Si tratta infatti di un idiofono a raschiamento estremamente diffuso nella musica cubana. Il pattern di base si sviluppa in una sola battuta, per cui non è possibile dal solo strumento capire in quale parte della frase musicale della clave siamo, se nella battuta forte o quella debole. Gli accenti si trovano sul 1° e 3° battito (quindi anche sul 5° e 7°). Possiamo rappresentare le due raschiate della bacchetta sui solchi con le parole ‘chi-qui’, e il colpo con il ‘tà’. In questo modo abbiamo lo sviluppo del pattern come segue.
La Campana
Il cencerro o campana deriva dal campanaccio da mucca a cui è stato rimosso il batacchio. Viene tenuto in una mano mentre l'altra lo suona con un corto battente in legno. Come per il guiro, gli accenti cadono sui battiti dispari 1,3,5,7.
I Timbales (Cascara e Campane Mambo)
La parola stessa deriva dal nome francese dei timpani sinfonici. Da questi ultimi deriva infatti il timbal criollo cubano. Originariamente in forma di caldaia di rame con pelli animali si chiamavano anche pailas e venivano suonati con sottili bacchette. Alla fine dell'800 la forma iniziò a semplificarsi da calotta a cilindro ed il materiale si impoverì divenendo prima legno e poi ferro. Sono normalmente accompagnati da campane chiamate Mambo Bells.
LA RELIGIONE AFROCUBANA
La religione nel territorio cubano è stata principalmente caratterizzata dal fenomeno della deportazione degli schiavi dall’Africa. Secondo i dati ufficiali tra il 1500 e il 1800 entrarono a Cuba circa 900.000 schiavi; si calcola che perlomeno altri 600.000 furono introdotti clandestinamente. Vedendosi negata qualsiasi tipo di libertà, compresa quella religiosa, costituirono alcune associazioni clandestine definite cabildos. Nel 1573, il cabildo dei neri dell’Avana dispose che gli aderenti assistessero alle feste religiose cattoliche, mascherando il loro culto con quello cristiano cattolico (vedi la corrispondenza degli orishas della religione Yoruba con i santi cattolici, es. Changò – Santa Barbara, Babalù Ayè – San Labaro, etc.)
Agli schiavi era permesso manifestare le loro tradizioni solo il 6 gennaio, ed è proprio da quelle cerimonie festive che traggono origine i popolari carnevali dell’Avana. All’inizio della prima guerra d’Indipendenza, nel 1870, l’Ejército Libertador abolì la schiavitù e una gran quantità di schiavi si unì alle sue fila.Ufficialmente la schiavitù fu abolita nel 1880. Gli schiavi deportati a Cuba arrivavano da differenti regioni africane, soprattutto dalle zone della Nigeria, Camerun, Dahomey (Benin) e dal nord dell’Angola e sud del Congo. Ognuna di queste etnie ha sviluppato il proprio Culto o “Regla”. La religione Yoruba, o Santeria è stata portata a Cuba dagli schiavi originari della zona che oggi comprende la Nigeria, il Togo e il Benin. Gli schiavi originari della zona del Congo, Angola hanno invece portato nell'isola la seconda religione afrocubana: il Palo Monte. I neri cubani, benché spietatamente osteggiati dal colonialismo spagnolo, sono riusciti a conservare e a tramandare nei secoli la loro religione; tutto ciò è potuto accadere anche grazie al sincretismo con il quale risucirono ad aggirare l'obbligo impostogli di venerare i santi cattolici: camuffarono infatti le loro credenze e i loro Orishas con nomi di vergini o santi cattolici, così ad esempio l’Orisha del tuono e della guerra si è identificato con Santa Barbara, quello delle malattie e delle piaghe con San Lazzaro, e così via.
Regla de Ocha (Santería)
Di origine Yoruba, una popolazione della Nigeria Occidentale, è probabilmente la più seguita tra la popolazione cubana. In questa religione, il Babalawo è la principale gerarchia religiosa e rende il culto all’orisha Orula (padrone della divinanza) ed è conosciuto come sacerdote di Ifá. In ordine discendente seguono il babalocha e la iyalocha, santero e santera, incaricati di effettuare le cerimonie di consacrazione di un orisha a un nuovo credente. Ci sono inoltre gli specialisti nella lettura e interpretazione dell’oracolo del Dialogún (conchiglia), gli Obbá, maestri di cerimonia ecc...
I principali Orishas della Regla de Ocha sono:
Olodumare Il Creatore, fautore del destino di ogni cosa vivente, padre degli Orshas e della vita.
Elegua L’Orisha del cammino, che apre e chiude la strada; guardiano delle chiavi della porta del destino, della prosperità e della povertà. È una divinità molto importante perché niente nella vita passa senza il suo consenso. E’ rappresentato da un bambino pestifero e irrequieto e nella religione cattolica si sincretizza con S. Antonio da Padova
Ogùn Orisha maggiore, fratello di Ochosi, Elegguá e Changó. Violento e astuto, è il dio dei minerali, della montagna e del ferro. Patrono degli operai, meccanici, ingeneri, e dei soldati.
Ochosi Orisha maggiore. Figlio di Yemaya. E’ l’esploratore che va avanti a controllare il cammino ed è un abilissimo cacciatore. Patrono di chi ha problemi con la giustizia, dei maghi, dei guerrieri, dei cacciatori e pescatori. Nella religione cattolica si sincretizza con San Norberto
Obatalá Gran Orisha, re del genere umano, Padre e Madre di tutti gli Orishas. È colui che governa la nostra mente, ci insegna a pensare. È sincretizzato con il Santissimo
Chango Figlio prediletto di Obatalá e suo confidente. In natura rappresenta il fulmine e il tuono e il fuoco. È la forza distruttiva, ma la sua forza dona anche la vita. È un donnaiolo e amante delle feste. Sincretizzato con Santa Barbara
Yemaya Madre de Chango, è l’Orisha della maternità. In Natura rappresenta il mare. E come il mare è la custode delle ricchezze perse dagli uomini. Ciò che abbiamo perso possiamo riaverlo solo con l’aiuto di Yemaya. È indomabile e astuta, i suoi castighi sono duri e la sua collera è terribile, ma è sempre giusta. Il suo nome non deve essere pronunciato prima di aver toccato terra con la punta delle dita e aver baciato su esse le tracce della polvere.
Ochun Orisha maggiore, dea dell’amore della femminilità e dei fiumi. È il simbolo della civetteria, della grazia e della sensualità femminile. Donna di Changó e intima amica di Elegguá che la protegge. È la protettrice delle gestanti e partorienti. Si presenta come una mulatta bella, brava ballerina e sempre allegra.
Babalú Ayé Orisha maggiore e santo molto venerato. In realtà Babalú Ayé significa "padre del mondo" che si riferiva a Chopono o Chakpata, il terrible Orisha del vaiolo. È colui che accompagna Iku, lo spirito della morte, per questo le disgrazie portano molte morti. È uno dei 16 maligni che vengono prima che Iku toglie la vita. Ha l’aspetto di un invalido, deformato, con le gambe storte e la schiena piegata. È il padrone delle malattie e delle epidemie, e di tutte le malattie della pelle in particolare. Sincretizzato con San Lazaro
Regla Arará
Fu portata a Cuba dagli schiavi originari delle regioni dell'Africa occidentale (antico regno di Dahomey, oggi Benin), che furono molto meno numerosi che gli Yoruba, i Congo e i Carabalí; la maggior parte dei fedeli di questa regla si trova nelle province di Matanzas e della Città dell’Avana. Le loro cerimonie rituali si distinguono per la forza della musica, nella quale i tamburi arará, sono considerati magici e sacri. Il credo religioso si manifesta con il culto degli antenati e dei defunti (kotoko) e si fonda su determinate forze soprannaturali che sono presenti nelle piante, negli oggetti inanimati e nelle persone. Queste proprietà devono essere sfruttate dagli umani con il fine di evitare le pene e assicurare il destino spirituale e materiale degli individui. La regla Arará ha una mitologia costituita da una decina di dei e divinità (fodún). I più conosciuti, che spesso tra l'altro sincretizzano con la santería e la religione cattolica, sono:
Naná Buruki. Partecipa alla creazione del mondo, sincretizza con Sant'Anna.
Asojano. Padrone della terra e delle malattie infettive. Sincretizza con Babalú Ayé o SanLazzaro. È la più popolare tra le divinità arará.
Hevioso. Il dio del tuono e dei tamburi, fratello minore di Asojano. Sincretizza con Changó o Santa Barbara.
Frequeté. dea dei mari, si sincretizza con Yemayá o Vergine di Regla.
Olodeco o Achibiriki. dio dei metalli si sincretizza con Oggún o San Giovanni.
Dañe o Addano. dea dei venti, si sincretizza con Oyá o Vergine della Candelaria.
Afrá o Jurangó. Messaggero tra gli uomini e gli dei: dio del Cammino, si sincretizza con San Pietro e a volte con Elegguá.
Seguarizú si sincretizza con Olofin della santeria e a volte con il Dio supremo della religione cattolica.
Aggé. Dio dei boschi e della caccia si sincretizza con Ossaín e Ochosi della santería e San Silvestro e San Norberto della religione cattolica.
Regla Congo (Mayombe o Palo Monte)
È di origine Bantù ed è originaria del centro e del sud dell’Africa, principalmente dal Congo e dall’Angola. Ha diverse manifestazioni: Palo Monte, Mayombe, Brillumba e Kimbisa. La Regla Conga ha come fondamento primordiale il culto dei defunti e degli antenati (Nfuiri Mfumbe), della natura - in particolare il bosco e gli alberi dove vivono gli dei – così come delle acque dei fiumi e i mari e della terra, dove giacciono i defunti. Secondo questa Regla, l’uomo deve avere un contatto adeguato e rispettoso con la natura, con gli
animali e le piante, che sono sacri. La forma principale di espressione è la nganga, un recipiente chiamato anche caldero de Sarabanda dove vengono depositati gli "attributi" del loro credo religioso. Nel tempio (munanso) davanti alle nganga si realizzano le iniziazioni dei nuovi credenti. A queste partecipano il bakufola o padrino, e i suoi ahijados o figliocci.
Tanto la Regla Congo come la Regla Kimbisa hanno un determinato grado di sincretismo con la
Santería, con la religione cattolica, con le società Abakuá e perfino con lo spiritismo. Nell’epoca coloniale, La Conga e la Kimbisa erano le religioni africane maggiormente accusate di stregoneria, ma in realtà tutte le religioni provenienti dall’Africa, hanno a che fare con la magia. Il sincretismo con lo spiritismo è dovuto alla credenza che tutto ciò che è terreno ha relazione con le forze soprannaturali e da ciò il suo vincolo diretto con gli spiriti e i defunti attraverso medium.
Gli dei più conosciuti di questa regla sono:
Lucero Mundo. Sincretizza con Elegguá o Sant’Antonio da Padova.
Madre Agua. Sincretizza con Yemayá o Vergine di Regla.
Tiembla Tierra. Sincretizza con Obatalá o Vergine de Las Mercedes.
Abakuá o ñañigos
Sono confraternite segrete esclusivamente maschili che traggono origine dalla popolazione Carabalí (abitanti dell’antica Calabar, oggi Nigeria del sud e Camerun). Le società Abakuá esistono solo a Cuba in tutto l’emisfero occidentale e nella stessa cuba solo all’Avana e a Matanzas. La mitologia Abakuá, parte da una leggenda che narra del ritrovamentodi un pesce sacro (Tange) , da parte della principessa Sikán, e della riproduzione della voce di questa dei tamburi sacri Ekué. Queste società sono costituite dagli indísimes, che sono gli aspiranti adepti, e gli obonékues, che sono gli iniziati.
Tra i suoi migliori principi morali si trovano la necessità dei suoi membri di essere buon padre, buon figlio, buon fratello e buon amico. Abakuá è una società di mutuo soccorso. Si potrebbe considerare una sorta di massoneria afro-cubana. Una delle prime società Abakuá fu costituita nel 1836, quando gli appartenenti al cabildo carabalí Apapá, fondarono la prima potencia nel villaggio di Regla con il nome di Efik-Butón. Esistono anche società Abakuá formate solo da bianchi.