Regla Conga (Palo Monte).
Storia
È di origine Bantù ed è originaria del centro e del sud dell’Africa, principalmente dal Congo e dall’Angola. Per chi si affaccia le prime volte alle religioni afrocubane, la Regla de Palo viene etichettata come pura magia nera con sacrifici di sangue e rituali cruenti. In realtà il Palo è molto di più, è una religione sciamanica, monoteista (“Un solo Diòs verdadero”, come si dice a Cuba: Nsambi arriba, Nsambi abajo, Nsambi a los cuatro costados.) e che differisce da “rama” a “rama”, ossia da tradizione a tradizione, perché non esiste un solo modo di vivere e seguire il Palo. La Regla Conga ha come fondamento primordiale il culto dei defunti e degli antenati (Nfuiri Mfumbe), della natura - in particolare il bosco e gli alberi dove vivono gli dei – così come delle acque dei fiumie i mari e della terra, dove giacciono i defunti. Secondo questa Regla, l’uomo deve avere un contatto adeguato e rispettoso con la natura, con gli animali e le piante, che sono sacri. La forma principale di espressione è la ‘nganga, un recipiente chiamato anche caldero de Sarabanda dove vengono depositati gli "attributi" del loro credo religioso. Nel tempio (munanso) davanti alle ganga si realizzano le iniziazioni dei nuovi credenti. A queste partecipano il bakufola o padrino, e i suoi ahijados o figliocci. Ha diverse manifestazioni: Palo Mayombe, Brillumba e Kimbisa.Come per la più famosa Santeria, o il Voudou , l’influenza del cattolicesimo europeo ha dato origine al sincretismo in cui dietro santi cattolici si vengono a celare antichi spiriti africani. Nel Palo Mayombe questi spiriti sono chiamati Mpungos e sono considerate le manifestazioni del Dio unico Nsambi. Il termine “palo” significa albero, legno e fa riferimento alle piante utilizzate nella ritualistica di questa corrente spirituale. Mayombe invece è un’area dell’Africa in cui questa spiritualità era praticata da secoli.Tra i secoli XVII e XVIII a Cuba, gli schiavi del Congo sono i più numerosi, ma dopo il 1820, quando la tratta degli schiavi diventa clandestina, sensibilmente si riduce l'ingresso di tale gruppo etnico sull'isola, e successivamente al 1840 praticamente non ci sono più importazioni di persone di etnia Congo a Cuba. Di conseguenza, i congolesi furono il primo gruppo etnico di origini africane a perdere contatti con la loro terra madre e che per primo ha vissuto l’estinzione naturale della discendenza diretta africana. Questa rottura anticipata è la spiegazione del perché, mentre altri per gruppi si veda un solo risultato transculturale, i congolesi ne hanno chiaramente due:
- Uno che diede origine nella seconda metà del XIX secolo alle cosiddette "varianti antiche", che comprendeno mayomberos, briyumberos, kimfuiteros, masingas e kimbiseros;
- L’altro, dopo il 1930, che vide emergere le cosiddette "varianti attuali", che sono:.
Palo Mayombe: Caratterizzata dall'utilizzo di due feticci nganga chiamato uno del bene o cristiano, e un altro per fare del male o judìo. La sua pratica si riscontra prevalentemente ad est della provincia de L'Avana fino a Camaguey.
Palo Ndoke: definito con l'uso esclusivo di nganga judìas per fare il male. E' ampiamente praticata a Pinar del Rio provincia ovest di L'Avana e Ciudad de La Habana.
Palo Kimbiso: Al contrario, usa una sola nganga cristiana per il bene. La sua pratica attualmente è limitata a L'Avana.
Palo Muertero: Praticato in Santiago de Cuba e le aree circostanti. Si distingue per una mutazione del concetto africano del feticcio, perché non è il credente che lo domina, ma bensì quest’ultimo al suo possessore, o almeno entrambi in egual misura.Nella Cuba moderna, il Palo resta una delle tradizioni, insieme all’Abakuà, che maggiormente hanno saputo conservare i suoi segreti. A differenza della Santeria non fa proseliti, è criptico, chiuso e si rivela unicamente agli iniziati nel corso degli anni.
Esistono diverse tradizioni di Palo Mayombe che hanno in comune la radice bakongo ma che differiscono moltissimo l’una dall’altra, nella struttura e nei riti. Nel linguaggio comune si parla di Palo Cristiano (volto unicamente al bene) e di Palo Judìo (che opera per il bene ma anche per danneggiare). In realtà il Palo Judìo non andrebbe inteso come un conglomerato di pratiche di magia nera, si tratta piuttosto di sette o tradizioni che hanno preferito non fondersi con il cristianesimo rifiutando ogni tipo di legame con la cultura dei padroni bianchi, mantenendo così una radice afro ed essendo quindi molto più distante dalla cultura occidentale).
Il mayombe o mayombería è direttamente connesso con il nfumbe o spirito del morto, che risiede, insieme a tutte las cargas della natura, nella nganga (un contenitore in ceramica, in ferro o in guira, anticamente fatta invece con le ossa del cranio di un morto). La Brillumba o Brillumbería è invece una derivazione creola del Mayombe, rapporto tra uomo e morto, con elementi mediati dalla Santería. La Regla Kimbisa è invece una miscela tra Mayombe, Brillumba, spiritismo ed elementi cattolici, fondata intorno alla metà del XIX secolo da un personaggio la cui storia si mescola alla leggenda: Andres Petit.
Andres Facundo de los Dolores Petit e la sua Regla Kimbisa del Santo Cristo del Buen Viaje
La vita di Andres Facundo de los Dolores Petit è avvolta nella leggenda. Terziario francescano (viveva nel convento di Guanabacoa e raccoglieva elemosina per l’ordine) era contemporaneamente Abakuà (addirittura Isué, ovvero alto dignitario della società segreta degli Abakuàs), Abocha (santero), mayombero, proprietario di una nganga e brujo, stregone. Conosceva perfettamente il latino, lo yoruba, i sette dialetti congolesi che si parlavano a Cuba e naturalmente lo spagnolo. Nel corso della sua vita viaggiò moltissimo: Canarie, Guinea. Giunse addirittura a Roma dove ricevette la benedizione del Papa ed il beneplacito per la fondazione della sua Regla. Molti bianchi erano suoi aijados (figliocci spirituali) e, a detta di tutti, era in grado di compiere veri e propri miracoli, di leggere il pensiero e di comunicare con il mondo dei morti.I paleros cubani di ascendenza nera e più legati alla tradizione però, che negavano l’accesso a bianchi e mulatti nelle loro schiere, lo consideravano alla stregua di un traditore, fu così che per molti Petit si trasformò in una figura ambigua e detestabile, quello che vendette per “trenta denari” il segreto ai bianchi. In realtà quest’accusa sembra sia solo una calunnia montata dai suoi detrattori: i trenta denari del “tradimento” servirono per liberare vari “fratelli” schiavi e nella concezione propria di Petit e di altri suoi seguaci l’introduzione dei bianchi serviva per fortificare le tradizioni ancestrali, non per inquinarle.
Attualmente giace nel cimitero di Guanabacoa, a Cuba, dove lo seppellirono nel 1889, nonostante alcuni affermino che il suo corpo sia stato trasportato successivamente nell’antico cimitero di Espada (Avana) per proteggerlo dai suoi nemici che minavano a rubare il suo cranio (cosa che successivamente avvenne). Ancora oggi la sua tomba è oggetto di pellegrinaggio dai suoi discendenti spirituali e nel giorno della Jubilaciòn de los Padres portano alle sue spoglie offerte di cibo in ricordo di ciò che rappresenta per loro.
Pur essendo famoso per aver ammesso i bianchi nella Società Abakuà la sua notorietà si deve soprattutto alla fondazione della cosiddetta Regla Kimbisa del Santo Cristo del Buen Viaje, lasciandoci in eredità il più completo modello di sincretismo che si produsse in Cuba. Stregoneria, cattolicesimo, spiritismo e tradizioni africane si uniscono in questa regola che porta il suo nome, anche se le radici sono puramente congo a tutti gli effetti. “Andres Facundo de los Dolores Petit fu un benefattore dell’umanità – afferma un suo seguace - e noi che partecipiamo al suo ordine facciamo giuramento di praticare il bene a tutti i livelli unendo i segreti dei negri e dei bianchi, per questo affermiamo che Kimbisa vence batalla (Kimbisa vince ogni battaglia). Più di ogni altra cosa adoriamo lo Spirito Santo che si manifesta in Nkisi, il Santo Cristo”. La brujeria di Petit è “cristiana”, ossia buona, viene impiegata per difendere e sciogliere il male in tutte le sue forme. I Kimbisa invocano i santi cattolici, quelli lucumì (yoruba) ed i morti.
Il santo guida dell’istituzione Kimbisa è San Luis Beltràn. Nelle cerimonie “scende” e da istruzioni, tuttavia nella terminologia Kimbisa non si dice che una persona si fa “cavalcare” da un santo/spirito bensì che riceve l’Ispirazione, nonostante si manifesti nella stessa maniera.
L’inspiraciòn per un Kimbisa è il momento in cui uno spirito, un’entità o una vibrazione viene canalizzata da un medium e trasmessa.
Struttura e pratiche
La gerarchia
Tata Nganga: Anche chiamato Padre Nganga. E 'il proprietario della Nganga Madre, dalla quale sono derivate le altre. Ha riconosciuta l'autorità per iniziare i nuovi arrivati alla pratica di questa religione, e per costruire altre nganga. Ha il potere di divinazione.Yaya Nganga o Madre Nganga: Donna in possesso di una nganga madre e di prestigio per aiutare i Tatas nelle liturgie.
Madrine: Assistenti ai Tatas nei rituali, in particolare nei "rajamenti" o iniziazioni.
Padrini: Hanno gli stessi poteri delle madrine.
Loghi
di culto: Il tempio consacrato di un palero si chiama Munanso, o casa. Solo una Palero iniziato e in possesso di una nganga (o prenda) può aprire un Munanso.
Scrittura: Nessuna. La maggior parte delle tradizioni Palo sono orali e vengono tramandate da palero a iniziato.
Ordine Cerimoniale
Tra le principali celebrazioni liturgiche della Regla Bruja possiamo citare il cosiddetto "rajamento" o battesimo palero, le iniziazioni e consacrazioni, le fabbricazioni di nuone ngangas o prendas, offerte votive, riti e rituali di guarigione o lutto.
Rayado si chiama l'iniziato al Palo Monte, futuro ngangulero, uomo o donna nell'atto della sua ammissione ed un tempio: è detto così perché nella cerimonia del rayamento si disegnano delle croci con un rasoio o un coltello non molto in profondità nella pelle, su entrambi i lati del torace, e dietro, in prossimità delle scapole).
Scrittura: Nessuna. La maggior parte delle tradizioni Palo sono orali e vengono tramandate da palero a iniziato.
Ordine Cerimoniale
Tra le principali celebrazioni liturgiche della Regla Bruja possiamo citare il cosiddetto "rajamento" o battesimo palero, le iniziazioni e consacrazioni, le fabbricazioni di nuone ngangas o prendas, offerte votive, riti e rituali di guarigione o lutto.
Rayado si chiama l'iniziato al Palo Monte, futuro ngangulero, uomo o donna nell'atto della sua ammissione ed un tempio: è detto così perché nella cerimonia del rayamento si disegnano delle croci con un rasoio o un coltello non molto in profondità nella pelle, su entrambi i lati del torace, e dietro, in prossimità delle scapole).
Mitologia Palera
• Nsambi - La Divinità Suprema, il Creatore, il Dio che governa e governa su tutti gli esseri e l'universo.
• Nkitas - spiriti degli elementi della natura come alberi, fiumi, aria, ecc.
• Mfumbe - fantasmi, spiriti dei defunti
• Eggun - Spiriti degli antenati di grande potenza.
• Mpungos - Forze Magiche
Bisogna tener presente che per una rigorosa concezione conga, queste "mpungos" sono solo e semplicemente delle forze, esseri incorporei, che non assumono mai sembianze antropomorfe come gli orishas, i foldunes, o vodues, anche se nella parte occidentale di Cuba, l'influenza della Santeria ha provocato una forma di sincretizzazione con orishas e santi cattolici. Le mpungos principali sono:
Remolino Cuatro vientos (Bambino di Atocha). La forza benefica del vento.
Viento Malo (Sola Anima). La forza maligna del vento.
Lucero Mundo (Gesù Bambino). Forza benefica del vento che percorre le strade.
Sarabanda son Briyumba (San Giovanni Battista). Forza del fuoco e del metallo.
Sebangandó (San Norberto) Forza degli animali e dell'ordine naturale.
Sobayende, Obayende (San Lazaro). Forza delle malattie.
Kenke (San Silvestro). Forza della vegetazione.
Tiembla Tierra (Nostra Signora della Misericordia). Potenza della pace e dell'armonia.
Ntala-Nsamba (San Cosimo e San Damiano). Forza dei gemelli.
Siete Rayos (Santa Barbara). Forza del fulmine.
Madre Agua (Nostra Signora della Regla). Forza dell’Acqua e della maternità.
Chola Unwemwe (Vergine della Carità). Forza della ricchezza e dell’ amore carnale.
Centella Ndoke (Santa Teresa de Jesus). Forza della morte.
• Nsambi - La Divinità Suprema, il Creatore, il Dio che governa e governa su tutti gli esseri e l'universo.
• Nkitas - spiriti degli elementi della natura come alberi, fiumi, aria, ecc.
• Mfumbe - fantasmi, spiriti dei defunti
• Eggun - Spiriti degli antenati di grande potenza.
• Mpungos - Forze Magiche
Bisogna tener presente che per una rigorosa concezione conga, queste "mpungos" sono solo e semplicemente delle forze, esseri incorporei, che non assumono mai sembianze antropomorfe come gli orishas, i foldunes, o vodues, anche se nella parte occidentale di Cuba, l'influenza della Santeria ha provocato una forma di sincretizzazione con orishas e santi cattolici. Le mpungos principali sono:
Remolino Cuatro vientos (Bambino di Atocha). La forza benefica del vento.
Viento Malo (Sola Anima). La forza maligna del vento.
Lucero Mundo (Gesù Bambino). Forza benefica del vento che percorre le strade.
Sarabanda son Briyumba (San Giovanni Battista). Forza del fuoco e del metallo.
Sebangandó (San Norberto) Forza degli animali e dell'ordine naturale.
Sobayende, Obayende (San Lazaro). Forza delle malattie.
Kenke (San Silvestro). Forza della vegetazione.
Tiembla Tierra (Nostra Signora della Misericordia). Potenza della pace e dell'armonia.
Ntala-Nsamba (San Cosimo e San Damiano). Forza dei gemelli.
Siete Rayos (Santa Barbara). Forza del fulmine.
Madre Agua (Nostra Signora della Regla). Forza dell’Acqua e della maternità.
Chola Unwemwe (Vergine della Carità). Forza della ricchezza e dell’ amore carnale.
Centella Ndoke (Santa Teresa de Jesus). Forza della morte.
Si ritiene che vi siano due forze nell'universo, e che
gli squilibri di queste forze, diano luogo ad ingiustizie, male, e così via. I praticanti usano gli spiriti
per regolare queste forze naturali, a volte per amore o per soldi, per la
saggezza o la cura, o ritorsioni contro i nemici e altre cose. È un presupposto
comune pensare al Palo come una forma di magia nera, perché i Paleri possono
scegliere di lavorare con gli Nfumbes, o spiriti "di luce" o Ndoki
"oscuri" o fantasmi. Le maledizioni non sono così comuni nella pratica
del Palo. L'obiettivo principale come
per le altre fedi e religioni, è la crescita spirituale e la ricerca del bene.
La Nganga
La figura del palero è intimamente associata a quella della nganga o prenda, una sorta di calderone/ricettacolo in cui sono contenute terre, frammenti di animali, minerali, metalli, paletti di alberi differenti (i famosi 21 palos) ed ossa di morto. L’impiego appunto di ossa di morto, tanto frequente nella cultura bantu fortemente improntata al culto degli antenati, ha fatto assumere al Palo Mayombe, un’aura tenebrosa e malvagia. Se è vero che in realtà le ganga contenevano teschi o crani, al giorno d’oggi questi vengono sostituiti con manufatti di ceramica. All’interno della nganga risiede l’nfumbe, lo spirito del morto che lavora agli ordini del mayombero. Per poter operare con una nganga il mayombero deve alimentarla con offerte di sangue (normalmente galli), liquore (rum), accendere candele e soffiarvi sopra fumo di sigaro. Lydia Cabrera, celebre antropologa che dedicò la sua vita alla ricerca sul campo nelle religioni afrocubane, nella sua celebre opera El Monte afferma che una prenda è come un mondo intero in miniatura che il mayombero può dominare, contenendo questa tutte le forze della natura. All’interno infatti vi è terra di cimitero, di foresta, sabbia di fiume, sabbia di mare ed altri elementi associabili, secondo la legge delle segnature, ai vari elementi della natura. Durante la schiavitù alla nganga era affidato anche il compito di vendicarsi del padrone allorquando uno schiavo veniva ingiustamente castigato. Ecco come Miguel Barnet, nel 1966, riporta come preparare una nganga secondo gli insegnamenti di Esteban Montejo, il cimarrón (schiavo fuggiasco):
"Per preparare una prenda che funzioni bene, bisogna raccogliere pietre, pali e ossa. Queste sono le cose più importanti. I Kongo (gli abitanti del Congo), quando cadeva un fulmine, si imprimevano bene in mente il posto. Dopo sette anni si recavano in quel luogo, scavavano un po’ e tiravano fuori una pietra levigata per la cazuela (calderone). “Un kimbisa spiegò a Lydia Cabrera che una prenda è come un mondo intero in miniatura che ilmayombero può dominare; avendola dotata di tutti gli spiriti, lì dentro vi è il cimitero, la selva, ilfiume, il mare, il fulmine, il vortice, il sole, la luna e le stelle.Durante la schiavitù alla nganga era affidato anche il compito di vendicarsi del padrone allorquandouno schiavo veniva ingiustamente castigato. Un proverbio palero dice:"Nganga no tiene amigo, no tiene madre, no tiene padre, no tiene hermano… nfumbi anda solo".